giovedì 23 febbraio 2012

REGOLE : LA REGIONE DICE "COME" SUGLI IMPIANTI

Firenze, 7 feb. - (Adnkronos) - Dopo il ''fotovoltaico dove'', in Toscana arriva il ''fotovoltaico come''. Ovvero, come dovranno inserirsi gli impianti fotovoltaici a terra nel territorio toscano. E come si dovranno mitigare i possibili impatti sull'ambiente e sul paesaggio che questi possono provocare. E' il contenuto della proposta di delibera al Consiglio regionale approvata dalla Giunta che detta criteri e modalità per l'installazione del fotovoltaico a terra.
A seguito della prima individuazione di tutte le aree non idonee all'installazione di impianti a terra, e l'implementazione del PIT per la disciplina paesaggistica, la giunta regionale ha licenziato il documento mirato a fornire una sorta di vademecum particolareggiato che assicura il corretto inserimento degli impianti salvaguardando paesaggio, risorse ambientali e culturali, produzioni agricole e agroalimentari, e al tempo stesso garantendo il minore consumo possibile di suolo. Il documento orienta infine anche il corretto ripristino dei luoghi dopo la dismissione degli impianti.Quattro i cardini su cui ruota la proposta che è rivolta a tutti gli impianti a terra eccetto quelli di potenza inferiore a 20KWp che non riguardino areesottoposte a tutela dei beni culturali o paesaggistici: minor consumo di territorio, riutilizzo di aree degradate, progetti ''ad hoc'' in base alla specificità dell'area in cui l'intervento viene realizzato, e innovazione.
Ogni progettazione dovrà partire dall'analisi del rapporto tra l'impianto e la preesistenza dei luoghi. E poi dovrà tener conto di una serie di criteri che riguardano aspetti idrogeomorfilogici, di localizzazione, le condizioni di interferenza nei coni visivi, le modalità di recinzione, quelle per i sistemi di sicurezza, e soprattutto le caratteristiche con cui si dovranno costruire gli impianti, le infrastrutture inerenti e la viabilità di accesso.
La proposta definisce infine le modalità che dovono essere osservate durante la costruzione dell'impianto e nelle successive fasi di manutenzione e quindi nella fase della dismissione in cui si deve garantire la rimessa in pristino dello stato dei luoghi.

Vedi sul  B.U.R.T.  : http://www.regione.toscana.it/regione/multimedia/RT/documents/2012/02/08/4b1fbfc01519ec6e04aba1a721ceec12_propostadideliberazionealcrn18del06022012.pdf

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